alla ricerca di angoli di città e piazze
che rimandino alla metafisica di "dechirichiana" memoria...
"un altro lavoro da osservare in silenzio che trovo molto ben fatto. I tuoi viaggi sonoro/visivi sono una cura per l'anima. Un siero diretto in vena che lento ti prende e lascia sempre briciole, frattaglie, postumi. Le poche presenze umane ricordano che si tratta di un mondo reale e non immaginario e lontano come sembrerebbe.Le ragnatele sulle piante puzzano tremendamente di malinconia. Bravissimo. Se devo essere onesto credo che la tua sia fotografia talmente bella e semplice che risulti di difficile lettura per molti o addirittura incomprensibile. Ma qui sta il bello, sai dove colpire, credo tu sappia lo sfogo interiore che causano questi viaggi e ti assicuro che è sempre una grande esperienza."
(Alessandro Cocca)
Ci si sente presi per mano,
fra angoli ciechi, come inviti a farsi sorprendere.
Geometrie severe si sciolgono in archi veleggianti, piazze, curve che ammantano, avvolgenti, come nastri di seta.
Porte e finestre cantano storie di correnti umane.
Edifici pensanti.
Pietra.
(Vanessa Cavenaghi)
Dettagli di realtà, che accompagnano l'intima solitudine.
Scenari immobili che mutano la percezione della realtà......….."
la semplicità mi disarma…
(RD,stralci di conversazione)