Lio Piccolo: la laguna dietro casa (di Andrea Giorgia Girardi)
Stanchi della nebbia vicentina e curiosi di scoprire nuovi modi per combattere il trash palladiano, ci addentriamo oggi alla scoperta di un luogo tanto meraviglioso quanto facilmente raggiungibile. Poco contano le scuse su quanto siano vitali i selfie al Cayo Blanco per mantenere coerente il proprio Insta. Tirate fuori le biciclette al carbonio che avette comprato nemmeno foste tra o top five degli influencer olandesi e preparatevi per un pomeriggio che vi regalerà stories un po' più reali dei 15 secondi concessi da Marchetto.
Diciamolo, non sono la migliore a scegliere i mezzi di trasporto e i miei tronchetti tacco 12 sagra del buongusto non permettevano una pedalata agile. La mia Kia azzurro fata ha preso un po' di paura alla vista di quella stradina stretta serpeggiante tra gli isolotti. Ma lo spettacolo che aspettava poteva valere un carro attrezzi che mi recuperava la macchina da un fosso.
Quasi irreale, Lio Piccolo si presenta come un agglomerato di isole attraversato da una rete di canali che creano una serie di piscine naturali. Se siete arrivati anche voi in quella fase della vita dove all’idea di rosolarvi al sole oliandovi tipo tagliata alla brace ogni venti minuti non è che siete proprio l’Inno alla Gioia, Lio Piccolo è il posto per voi. Una fuga che ci riporta indietro di 50 anni, con le campane della chiesetta di Santa Maria al posto della house commercialissima da bagnasciuga e i trattori lasciati a riposare in mezzo ai campi.
Ma per quanto sia bella la natura, non sono famosa per essere una che va alla ricerca della flora incontaminata per il gusto di sentirsi Indiana Jones. Ad aspettarmi ecco infatti Ivano Mercanzin, con il suo progetto fotografico intitolato appunto “Lio Piccolo”: una raccolta di 20 scatti realizzati per accompagnare le produzioni del poeta Lino Roncali per la collana SoloVenti. Ma non si tratta solo di farsi un’ora e mezza di macchina per fare i finti radical chic alla ricerca dell’evento alternativo a tutti costi: Lio Piccolo e i frame in bianco e nero di Ivano che lo fissano alle pareti della stanza, regalano qualcosa che merita la fatica di incastrarsi con i tacchi nel fango.
Eh sì, perché avere la fortuna di avere dietro casa un mix di bellezza e cultura non è cosa che capita tutti i giorni. Dicono che passati i 25 inizi il ritiro dalla vita pubblica: probabilmente confermerò il dato ma mezza giornata passata a respirare un luogo lontano dal tempo e contemporaneamente così immerso nella vita non può che fare bene all’anima e, dato che ci risparmiamo quegli otto moijti fatti in fretta e male, pure al fegato.
E visto che siamo ancora in zona “buoni propositi” perché non ve la fate una promessa?
Una volta all’anno andate in un posto in cui non siete mai stati, fate cose fuori dal vostro schema, uscite dalla famosa comfort zone, che a quanto ho capito deve essere bella affollata dato che nessuno si vuole spostare da lì. Fate finta che il centro commerciale della domenica pomeriggio non esista e giocate tra le giuggiole che crescono spontanee attorno al piccolo borgo. Annoiatevi in caso, arrabbiatevi perché preferivate Sottomarina con 67 persone per metro e gli Spritz annacquati dei bar per turisti.
Prendetela come volete, ma garantisco che smettere di essere il vicentino medio per mezza giornata fa bene anche a quelli che a giugno mi sfoggeranno il costumino della Pirex tra gli ombrelloni della Capannina.
Maybe radical chic is the must,
but in trash we trust.
Ciao cuori,
Gigy
BIOGRAFIA
Andrea Giorgia Girardi nasce a Vicenza all’inizio di una primavera datata 1993.
La sua formazione si muove tra testi di pedagogia e lo studio dei grandi classici. Diplomata al liceo D. Giuseppe Fogazzaro, continua la sua formazione alla facoltà di Filosofia di Padova.
Gli anni dell’Università smuovono l’eclettismo tipico di questa personalità: in questo periodo iniziano diverse collaborazioni con le associazioni presenti nel territorio tra cui SpritzLetterario e Vicenza Underground. Attualmente maestra elementare, sta continuando la sua formazione per accedere alla cattedra superiore.
Nel 2019 il primo progetto autonomo con l’apertura del blog “Trashonblogger.it” pensato per raccontare tutto il trash della Vicenza Bene e promuovere gli eventi e i luoghi custoditi dalla Vicenza Bella.
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Didascalie delle foto di Andrea Giorgia Girardi
Foto di Ivano Mercanzin