Mostra Fotografica
A cura di Un Quadro di Te e Giulia Pozzi
Un'iniziativa inserita all'interno della XIX edizione del
Festival FilosofArti
26 febbraio- 2 aprile 2023
Eremo di Santa Caterina del Sasso (Leggiuno - Varese)
Patrocinio:
Società Patrimoniale della Provincia di Varese
Fai delegazione di Varese
FilosofArti
Eremo di Santa Caterina del Sasso
Comune di Leggiuno
Sponsor:
Pomi Digital Line
Sfogliate qualche pagina del catalogo della mostra curato da "Un Quadro di Te"
(Formato A5 - 21x14,8cm - n.112 pagine comprese di copertina - catalogo completo disponibile cartaceo contattando: unquadrodite@gmail.com / cell. 320 1483749)
Alle sorelle e ai fratelli che mi hanno accolto come un viandante e mi hanno offerto ospitalità e pazienza, un caro ricordo mi accompagna nel mio cammino, illuminandomi l’anima.
Ivano Mercanzin
"All'eremo i muri parlano" di Fratello Roberto.
All’eremo, i muri parlano. Silenziosi ed immobili, ma che hanno tanto da dire a chi si ferma ad ascoltarli. Non avere paura del silenzio morbido, della solitudine verde che si respira in questo luogo: ti intimorisce? Entra, e lasciati guidare dalle storie di pietra, di luci e di ombre che in esso si raccontano. Raggi di sole impertinenti che si infilano nelle fessure dell’anima, il riverbero del sole sulle onde placide del lago, e poi tu: tu che guardi questi scatti, rubati al tempo e sottratti al ricordo di una memoria che sbiadisce man mano. Sono preziosi, questi scatti: guardali con gli occhi curiosi e attenti dei bambini, o con sguardi rubati e pieni di desiderio di un amante che guarda con struggimento la persona amata.
Questi scatti hanno cercato di carpire, di appropriarsi, di un’esperienza semplice e misteriosa ad un tempo; sono stati fatti da chi, in quest’esperienza, ha voluto condividerne il senso ed è stato sfiorato dalla grazia che aleggia silenziosa e potente all’eremo. Sono foto, quelle che stai guardando, quasi minimali: gli spazi, i luoghi e le persone hanno bisogno di essere riempite dal senso che tu darai ad ognuna di esse. Perché il protagonista di questa esperienza non sono le foto. Sei tu, che davanti ad esse metterai a nudo qualche pezzo del cuore che - forse - nemmeno tu conoscevi. Tanto potente è la forza evocativa di queste immagini!
Lasciati guidare, allora, dallo sguardo sulle cose e sulle persone, che Ivano Mercanzin ha avuto nei suoi giorni all’eremo di Santa Caterina del Sasso: compi questo viaggio interiore, alla ricerca di risposte a domande che, di fronte a questi scatti, probabilmente nemmeno sapevi di avere dentro. Forse sei arrivato qui come un semplice visitatore: potrebbe essere che tu parta da qui, dopo aver visto queste foto, con uno spirito diverso… forse con il cuore di un pellegrino che, dopo una sosta ristoratrice, riprende il suo cammino. Grazie ai volti, ai luoghi e ai momenti fermati per sempre in queste foto, capirai la lezione più importante: l’eremo è una grande sinfonia di pietra, e beato è colui che riesce ad ascoltare con attenzione le note e i contrappunti di questa melodia, della quale anche tu, forse solo per breve tempo, hai fatto parte. Silenzio e musica, riflessi ed ombre, danza immobile e piroette nell’anima: non la senti? Sta già arrivando a prenderti per metterti al centro di questa esperienza insolita. La, la, la, la, la, la…
"Orizzonte libero" di Giulia Pozzi
Capita spesso che sia il vociferare dei tanti visitatori il sottofondo che accoglie e accompagna il turista in visita. Un brulichio di voci, commenti, chiacchere che come onde o folate di vento aumentano con l’arrivo della bella e calda stagione e si acquietano con il freddo invernale.
È un luogo la cui anima è contesa e in tanti momenti sembra sia chi ne usufruisce per brevi istanti ad avere il sopravvento e impadronirsene. Gli occhi dei visitatori esplorano con più o meno curiosità ma tutti incantati dall’ordinata, quieta e semplice bellezza di un insieme di edifici che si specchiano nelle acque apparentemente calme e rilassanti del Lago Maggiore. Il viavai di gente, di curiosi ospiti di passaggio, è un tratto importante per la vita di questo luogo sospeso, a metà tra museo e chiesa, tra sito turistico e zona di preghiera come è a metà tra terra e cielo, o meglio, tra acqua e cielo ma ben ancorato alla roccia da cui nasce ma da cui deve anche essere protetto e, inoltre, deve essere trattato con cura e attenzione, invitando ad entrare in punta di piedi e non con irruente spavalderia.
È magnetico e incantatore e con il suo fascino ammalia ma spesso fatica a restituire la sua importante e secolare storia.
I turisti lo abitano per un tempo forse troppo breve e scandito da rituali che si ripetono quotidianamente e sempre uguali, con foto in serie, uno sguardo alle isole e domande incessantemente uguali pronunciate da bocche diverse. Lo sguardo spazia e si appropria di tutto il paesaggio ma, forse scrivendo con un poco di pregiudizio, con occhi spesso troppo veloci e incapaci di cogliere l’intimo vivere di queste pietre.
A Santa Caterina la storia e l’arte si fondono con la spiritualità e la vita comunitaria ma quale sia il limite tra l’uno e l’altro aspetto, quale sia il punto di incontro, rimane una ricerca senza risposta.
Esiste la possibilità che questo limite tra luogo di cultura e luogo di fede, tra modi di fruire differenti ma egualmente importanti come l’arricchimento culturale e spirituale possa farsi così sottile da divenire impercettibile se non addirittura inesistente?
I quesiti aperti sono molti e le foto di Ivano, con la loro forza espressiva e lineare chiarezza, vogliono porne altri per ricercare il punto d’incontro tra il visitatore e la Fraternità che abita l’Eremo. Il turbinio di voci del giorno lascia spazio al silenzio della preghiera, alle risate e alle parole di una fraternità che insieme condivide il silenzio e la pace di un luogo la cui aura è quasi riconoscibile nel chiarore della roccia che lo incornicia.
Il giorno e la notte, la calma e il movimento, il poco e il tanto, il sussurro e il parlare forte e chiaro dei ragazzi o delle guide che accompagnano gruppi di turisti curiosi... Ma qual è il limite tra la curiosità e l’interesse? L’Eremo di Santa Caterina del Sasso è un luogo da vivere e abitare, in cui fermarsi, e non è fatto per passi spediti e svelti: questo è il limite tra chi si sofferma con leggerezza e chi lentamente poggia lo sguardo attento e porge l’orecchio all’ascolto.
Solo lo scatto di chi per la prima volta, ma con animo semplice e predisposto al dialogo, ha reso visibile l’invisibile limite tra i motivi che spingono a venire all’Eremo poteva essere testimone della grandezza di questo luogo.
La forza espressiva delle foto racconta che la vita scorre tra le sue calde pietre, che la spiritualità si fa respirabile e la pace abbraccia ogni visitatore che diventa gradito ospite.
E dunque, l’orizzonte che si apre, libero da condizionamenti, nelle foto di Ivano racconta di un incontro, di vita che scorre nel rispetto e cura del luogo e in cui il limite tra la destinazione d’uso degli spazi invita a perdersi nella riflessione e meraviglia di un intimo discorso interiore.
"Il rumore del silenzio" di Roberta Bani
Natura, forma, spiritualità si fondono nell’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro. La quiete del lago fa da cornice alla storia del luogo che tranquilla riposa nella memoria e in ogni singolo frammento di roccia.
Si racconta che un ricco e avido commerciante dal nome Alberto Besozzi, rientrando dal mercato del “Vergante”, si imbatté in uno spaventoso temporale improvviso, la pioggia insistente lo sorprese e capovolse la sua minuta imbarcazione. La paura e lo sgomento lo portarono ad invocare l’aiuto diSanta Caterina, implorandola di aiutarlo e, in cambio, lui avrebbe cambiato la sua vita, dedicandosi totalmente alla preghiera e alla penitenza. Riuscì a salvarsi aggrappandosi alla Rupe Ballara e decise di ritirarsi in una grotta naturale.
Grazie ad Alberto e alla forte devozione delle persone dei paesi vicini, venne costruita la prima piccola cappella dedicata a Santa Caterina d’Alessandria dando il punto di partenza per tutto quello che è ora.
Inevitabile è il senso di quiete che si percepisce giungendo in questo luogo, non importa se sia particolarmente affollato, è come se il mondo intorno scomparisse per lasciare spazio solo ai pensieri più intimi. L’Eremo è scoperto dai turisti, profondamente amato e vissuto dalla Fraternità Francescana di Betania. Il giorno, la notte, la montagna, il lago, il sole, la pioggia, gli apposti arricchiscono ciò che l’uomo ha costruito ed ogni elemento che si va ad aggiungere alla forza della natura, è solo un piccolo componente che accompagna la grandezza del creato che, in questo luogo, si materializza nel pieno della sua bellezza.
Le fotografie di Ivano Mercanzin analizzano questi dualismi. I suoi scatti discreti e silenziosi, catturano gli attimi di vita quotidiana, in giorni dove nulla è particolare se non l’essenza stessa del tempo presente. Ci accompagna a discendere i pendii scoscesi, ci fa conoscere le ombre che si intersecano con gli archi dei lunghi portici, ci racconta il calore del sole e le scure nuvole che si fondono con l’elegante Lago Maggiore. Spirito, anima e preghiera. La natura ne è l’espressione, e i frati e le sorelle ne sono i mediatori. Il fotografo ci regala i loro sorrisi, i loro sguardi solitari verso la luna e le sacre parole durante la messa. Narra un tempo scandito dalla fede, dal desiderio di capire e di elevazione spirituale, senza voler descrivere ma raccontare una luminosa realtà cristiana.
Protagonisti e spettatori, coloro che visitano e vivono l’Eremo di Santa Caterina sono contemporaneamente tutte e due le cose. In prima persona sperimentano il silenzio della quiete in contrapposizione con il proprio rumore dello spirito, ogni angolo invita al raccoglimento. Se pur si osserva e si aspetta, colui che è presente è in grado di trovare la dimensione di se stesso, sentendosi bene, divenendo un interprete di un disegno che pare divino. Con le sue immagini, Ivano Mercanzin, restituisce a noi la possibilità di interrogarci, di percepire la bellezza dell’essere consapevoli, il non avere paura di porci domande e, a volte, di non ottenere risposte.
Un Quadro di Te
Fondata nel 2020, Un Quadro di Te è un’associazione di promozione sociale che si occupa di garantire servizi di curatela a 360°, operando a livello nazionale. L’obiettivo di Un Quadro di Te A.p.s. è quello di creare per ogni artista o ente culturale un progetto che soddisfi i requisiti e le esigenze dei clienti. La forza dell’associazione è quella di riunire in un unico gruppo diversi servizi, come per esempio l’allestimento o disallestimento delle opere d’arte, stesura di comunicati stampa e progetti grafici, per permettere controllo e trasparenza in ogni fase organizzativa. Il gruppo è composto da storici dell’arte ed esperti nell’organizzazione di eventi e della comunicazione che possono occuparsi delle diverse competenze e mansioni richieste per la gestione delle attività. La natura di Un Quadro di Te A.p.s. le permette di collaborare con enti pubblici e privati, instaurando proficue collaborazioni che la portano a contatto con realtà diverse, tali da proporre nuove sfide che arricchiscono il bagaglio esperienziale dell’associazione.
Un Quadro di Te A.p.s.
Via Cotta 13, 17031 Albenga (Sv), Italia
Cell. 320 1483749 – unquadrodite@gmail.com
CF. 90070970091 - PEC (posta elettronica certificata) unquadrodite@pec.it
cell: 320 1483749
EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO
È un luogo dal fascino antico l’Eremo di Santa Caterina, in cui natura, arte e storia si fondono alla roccia del Sasso Ballaro cui è aggrappato, come silenzioso guardiano delle acque del Lago Maggiore. La leggenda ne vuole l’origine sul finire dell’XII secolo, col naufragio dell’avido mercante Alberto Besozzi che trova la salvezza, per intercessione della Santa d’Egitto, nel luogo in cui vivrà da eremita. Nei secoli si sono avvicendati i domenicani, i frati di Sant’Ambrogio ad Nemus e poi i carmelitani. Dopo la soppressione attorno al 1770 e quasi due secoli di abbandono è stata la Provincia di Varese, proprietaria del luogo, a farlo rinascere unendo l’anima museale a quella religiosa grazie alla Fraternità Francescana di Betania che oggi lo abita.
PRESS:
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https://ilfotografo.it/news/mostra-fotografica-ivano-mercanzin-limite-illimite/
https://www.artribune.com/mostre-evento-arte/ivano-mercanzin-orizzonte-libero/
https://www.exibart.com/evento-arte/ivano-mercanzin-orizzonte-libero/
https://www.varesenews.it/2023/02/alleremo-di-santa-caterina-del-sasso-la-mostra-orizzonte-libero/1555838/
https://www.rete55.it/notizie/arte/leggiuno-mostra-fotografica-sulleremo-e-il-suo-paesaggio/
https://www.luinonotizie.it/2023/02/24/alleremo-di-santa-caterina-la-mostra-fotografica-orizzonte-libero-di-ivano-mercanzin/412547
https://www.artevarese.com/orizzonte-libero-a-santa-caterina-del-sasso/
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https://www.fotoantenore.org/wp-content/uploads/2023/03/rassegna-stampa-n.2-FEBBRAIO-2023.pdf