Venezia, vista e rivista, letta e riletta, che cosa si può dire di lei di nuovo, se non cercare di scorgere qualche angolo, scorcio, particolare e le persone prese all'insaputa che ne determinano la variante originale.
Venice, over and over again, read and reread, what can you say about her again, if you do not try to see some angle, foreshortening, and particular persons taken without their knowledge which determines its original variant.
Come non addormentarsi con negli occhi una scena di tale grazia, non perchè pregna di romanticismo, tutt'altro! Venezia può essere tutto ed il contrario di tutto in tal senso! Mi ha colpito questo tuo scatto per quel candore feroce che la corrente dell'acqua invita a prendere in considerazione, quel "panta rei" che ci indica quanto l'amore scorra e muti, che sia foriero di attimi indimenticabili e nello stesso tempo stia a noi farlo invecchiare bene, al meglio delle sue possibilità! Tutto muta o scorre, emerge o sprofonda, si trasforma nel bene come nel male. Adoro questa tua immagine perchè non indulge nella tentazione di mostrarci solo il lato più luminoso dell'incantamento amoroso. La scalinata, il vento,la stessa corrente dell'acqua.....le due figure di schiena, l'imbarcazione, promettono fatica e brividi di freddo, un costante lavorio per fendere la superficie ed andare in profondità, una quotidiana promessa concentrata sulle piccole cose. Forse, e sottolineo "forse", la magia di un incontro risiede nel risalire insieme la corrente della quotidianità, di trasformare il freddo in una sferzata di energia, il silenzio in parole pregne di significato, l'attesa in un guardare insieme verso lo stesso punto. Questo mi hai suggerito con il tuo scatto e te ne sono grata. Con estremo pudore ed incisivitò la scena che di hai descritto, secondo me, esprime la vera essenza dell'amore: "esserci", nonostante tutto, l'uno per l'altra, a volte faticando e rabbrividendo, altre con più entusiasmo e calore. Sempre avvolti dalla pazienza che possiedono le piccole/grandi emozioni e quel che resta di ogni giorno vivendole senza gridarle ne urlarle, lasciandole fluire e scorrere dentro di noi come la coppia pare stia facendo nell'istante in cui l'hai fissata per sempre nel tuo scatto!
Paola Palmaroli
Di grande pregio Ivano: è un luogo che ho visto mille volte, di cui par quasi impossibile, nel reale, cogliere magie... Eppure, ritratto con semplicità, per pochi elementi formali, cromie, rappresentazione dello spazio, diventa qui gravido di poesia....
Francesco MerendaLe
Le partenze qualche volta sono necessarie, ma non per questo sono meno dolorose. I ricordi si ripiegano come una vecchia lettera, lasciata nella tasca di una giacca. E malinconicamente ci si incammina verso nuove esperienze, estranee e lontane, mentre lo sguardo resta aggrappato alla storia di un passato che è parte di noi. Una fotografia bellissima Ivano, in cui leggo tutta la tua interiorità. Grazie amico mio!
Tiziana Ruggiero
Non ricordo con esattezza le parole, ma questa immagine mi porterebbe dritto a ripeterti cose dette su un'altra tua espressione veneziana, differente eppure ugualmente capace di regalare senso ed evocazione a una situazione di assoluta ordinarietà. Prima di tutto, quindi, direi che ancora una volta ti racconti come ottimo interprete caro Ivano.
Francesco Merenda
...i fantasmi cromatici di Ivano Mercanzin. Riflessi mancanti, forme di trasparenti elementi....e di la le emozioni del creato, dell'arte. Un sogno che diventa realtà, in attesa che qualcuno lo viva. Tutto è pronto, gli elementi ci sono tutti...L'anima è già arrivata.
Maurizio Nelli
Le sedie accavallate, come una coppia di amanti, l'uno tra le braccia dell'altro, rivolte verso l'azzurro che emerge nonostante le nuvole. La verticalità della fotografia ha sicuramente aiutato la fantasia a correre liberamente attraverso questo bello scatto in una scala cromatica romantica e rilassante... Bravo Ivano, come sempre nelle tue foto si va oltre...
Tiziana Ruggiero