poesie di Raffaele Luise
fotografie di Ivano Mercanzin
Gambini editore (già Intermedia edizioni)
Introduzione di Raffaele Luise
Perché “viaggio necessario”?
Innanzitutto perché la vita è viaggio. Anzi, il viaggio è la vera Patria dell’anima, come
afferma Kazantzakis.
Poi, perché l’autentico viaggio, assolutamente libero, imprevedibile e aperto, e dunque costitutivamente
rischioso, tocca il cuore incandescente della vita.
E come il vento-anemos in greco, e dunque anima- il viaggio ti porta là dove trovi la tua anima. E in questo risiede la sua
“necessità”, in quanto tensione esistenziale e spirituale al tempo stesso, verso un Oltre e un Altrove che apre al rischio
della creatività, dell’immaginazione, dell’inquietudine e dell’incompletezza, e la cui rotta e l’approdo comprendiamo
solo al suo epilogo.
Un viaggio, che in questo percorso lirico si configura come passaggio attraverso tre dimensioni, ad ogni passo intrecciate
intimamente tra di loro: l’amore, il mare e Dio.
L’amore è la scaturigine - sempre - del viaggio, e il suo simbolo più perfetto è l’estasi per la donna (ma questo non
esclude ogni altro tipo di amore autentico). Ma ogni viaggio, anche quello del pensiero e della ragione, ha la sua origine
nell’amore, e qui la pronuncia poetica attinge alla mitologia, alla filosofia e alla teologia, rivelando il volto forse più disatteso
della poesia, quale massima e più radicale ermeneutica della Realtà e del suo mistero: un’ermeneutica di partecipazione,
attenta e visionaria. È la grande lezione di Raimon Panikkar; ma lo afferma anche uno scienziato del calibro di
Carlo Rovelli quando sottolinea la profonda corrispondenza che esiste tra la visionarietà della grande ricerca scientifica e
la visionarietà della grande poesia.
Il secondo momento è rappresentato dal mare, simbolo vivo e metafora potente al tempo stesso della Natura, della
MadreTerra, dell’inconscio umano e dell’anima mundi. Dal mare – dono e semenza celeste - nasce non a caso la vita
e dall’oceano nasce anche Afrodite, la dea dell’amore. Di fronte al dramma ecologico, alla crisi climatica, che in realtà
è crisi planetaria e nelle sue profondità malattia dell’anima, e a cui è intimamente collegato il flagello della Pandemia, il
canto si fa più urgente e visionario, e la poesia si fa capace di “capire”, come dall’interno, che Tutto è vivo, che non esistono
cose inanimate e inerti, che non ci sono enti nè eventi, ma che tutto è esistente nell’unica famiglia universale dei
viventi. E che la sconfinata trama delle differenze è come “unificata” dai legami di una fraternità globale. Il che esige
una nuova visione da parte dell’uomo, che sia in grado non solo di rispettare i diritti di ogni creatura, ma anche di saperne
ascoltare la voce e l’appello. In questo senso, il “viaggio necessario” si fa più stringente e drammatico!
E infine Dio, che è la terza dimensione del viaggio, che tutte le attraversa. Il Divino, che ne è il misterioso alfa ed omega,
l’origine e l’approdo, e in qualche modo il viaggio stesso. E la poesia si fa così canto sacro, rito cosmico.
POESIE
Nevischiava
Nevischiava, trepido e lieve
in quella piazza sul trono degli Appennini. Nella nebbia dei fiati vicini
-così vicini-
respiravamo l’uno dall’altra.
La neve, come un mare quantico turbinava nella sera bianca
e danzava nelle nostre vene.
Nevischiava,
ma tu – incurante-
mi guardavi, mi guardavi assorta...
finché il tuo sguardo coprì tutto lo spazio del mondo, e dai tuoi occhi - d’un tratto -
con la potenza d’un fiume che ritrova la luce,
la tua anima volò nella mia
(e il mio cuore si fece cavo per accoglierti).
Quei tuoi occhi,
vampe di fuoco nella neve,
mi trafissero come le rondini il cielo a primavera!
Nevischiava nell’opalescenza dei radi lampioni, e tu ormai bevevi direttamente
dalla coppa del mio cuore.
Ovattate litanie giungevano
da sparsi grumi di luminarie.
Era Natale, e tu nascevi dentro di me!
Schegge di luna
Una notte di luna insieme alla deriva su una barca
ci portava Dio.
Una malia arcana avvolgeva il mondo,
e seminava i tuoi occhi
nell’immensità.
Come uno sciamano,
Armonia, per un attimo
irruppe nelle vene dell’Universo.
E la gioia straripò.
Ma non resse il mondo quella passione. La visione s’infranse
e mille schegge di luna
mi trafissero il cuore.
Ti persi Amore nell’onda nera naufragammo,
e pure Dio s’inabissò con noi.

Sera Mediterranea
Sulla soglia dell’autunno dolcemente muori giorno e l’oro si perde
in una fuga di colori
che, come bambini, giocano sui rami del cielo.
Su questa spiaggia -
estremo promontorio dell’essere, si sfibra il mio cuore e canta
coi divini frutti del Mediterraneo - il pane i fichi e il vino,
nettare degli dei
che qui poneste la vostra dimora.
Un’aura arcana
come gioia primigenia
mi scioglie nei profumi
della tua sera, Mediterraneo.
E in questa sera delle mie sere, ritrovarsi acqua
che sogna l’eterno.
L’Autore
Raffaele Luise è il Decano dei Vaticanisti della Rai, dove ha lavorato come Inviato Speciale per più di trent’anni, seguendo in Italia e nel mondo i pontificati di Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI e i primi anni di quello di Francesco. Ha, in diverse occasioni, intervistato i tre Pontefici.
È stato Inviato di guerra, sui fronti più drammatici del mondo, nel trapasso tra fine del Novecento e primi anni del Duemila: in Somalia, in Iraq e a Sarajevo. Tra i massimi esperti del Dialogo interreligioso e interculturale, ha promosso numerosi Convegni sul tema e svolto docenze in diverse Università italiane.
Ha insegnato Giornalismo televisivo presso l’ Università Lumsa di Roma.
È autore di: L’ecumenismo da Basilea a Seul, in Quaderni del Circolo Rosselli (1991); I tre Monoteismi in dialogo, in Quaderni del Circolo Rosselli (1992), editi da Franco Angeli.
La visione di un monaco. Il futuro della fede e della chiesa nel colloquio con Benedetto Calati (2000), bestseller dell’editoria cattolica; Cenacoli di resistenza. Quando i contemplativi delle diverse religioni del mondo pregano per la pace (2004); Dubbio
e Mistero: a colloquio con Norberto Bobbio, (2006), l’ultima intervista rilasciata dal grande Intellettuale; Chiedi alla sabbia. Sulle tracce di Charles de Foucauld (2007), editi da Cittadella Editrice.
Raimon Panikkar. Profeta del dopodomani (2011); Con le periferie nel cuore (2014), editi da Edizioni San Paolo. Testimone della misericordia. Il mio viaggio con Francesco. Conversazioni con Raffaele Luise, Walter Kasper e Raffaele Luise (2015), Garzanti, tradotto in quattro lingue. Diversi altri Scritti sono apparsi in volumi collettanei.
Solo Amore è il suo approdo poetico.
È autore del blog Vaticano Mondo: www.vaticanomondo.com
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Dopo
"Solo Amore" una nuova collaborazione con Raffaele Luise: "Il Viaggio Necessario".